LA PROVINCIA DI COMO

16 febbraio 2004

Anima e Natura Nel libro “Il fiume” di Guido Mina

Il Po visto da Miami

Di Stefania Briccola

Il suo primo grande successo lo deve un po’a Como. E a quel tasso patriarca nella casa di famiglia sul lago che ha ispirato “L’albero”.

Guido Mina di Sospiro con “il fiume” è al secondo volume della trilogia che fa delle memorie di esseri inanimati il fulcro della narrazione. Qui è il Po a raccontare la sua storia e la nostra terra come se fosse un’altra. Per capire qualcosa di più è meglio tornare all’autore aristocratico non solo per nascita. Frequenta scuole a Milano e università a Pavia, e studia musica e orchestrazione con Antoine-Pierre de Bavier. A diciannove anni gira un film “Heroes and Villains”, proiettato all Cineteca nazionale di Milano nel 1979 e acclamato dalla critica. Capisce che il cinema vale la pena oltreoceano. Ma per dire no all’Italia dei partiti conoscerà lo strapotere di Hollywood. Approda ventenne alla University of Southern California su incoraggiamento di Miklas Rozsa, autore di fortunate colonne sonore professore di musica da film. AL dipartimento cinematografia conosce Ernest Lehman, sceneggiatore prediletto di Hitchcook, un mentore più che un professore. E nel tempio sacro del cinema, ( lì sono passati Spielberg e Lucas), cerca di carpire i segreti dell’impero di celluloide. Mette a segno una sorta di terapia contro l’intellettualismo e il vuoto del mondo nel quale contano gli attori e i cantanti. Inizia a collaborare con alcune riviste europee. L’università ha spalancato le porte della fabbrica dei sogni. La via della sceneggiatura riconferma Guido Mina protagonista di una brillante carriera. Ma ad un tratto lascia spazio ad una voragine incolmabile. Dice basta a Los Angeles e allo star system. Si trasferisce a Miami con Stenie moglie, complice nell’avventura letteraria e musa. Decide di andare in esilio dalla civiltà. Adesso c’è spazio per le sue creature: i figli e i libri. L’editor Christopher Sinclair Stevenson gli dà un consiglio “evitare distrazioni”. Lui lo segue. Nel piccolo studio insonorizzato, immerso nel verde tropicale, scrive rigorosamente in inglese e impara a cesellare le espressioni. “Il fiume” forse è soltanto un pretesto. Il Po ha abdicato al suo ruolo. È andato in esilio tra i veleni. La “civiltà” lo ha ucciso. Basterebbe un depuratore per farlo rinascere. Il prossimo romanzo di Guido Mina sarà “Il vulcano”, con L’Etna come protagonista e il magma creativo dalle radici europee. Le ricerche estenuanti, tra libri, esperti e sopraluoghi, abitano i giorni dello scrittore. Così come Plotino e Porfirio emergono dal sostrato del fiume assieme ai raffinati dettagli cari a idrologi ed etno-botanici. Ma non solo, dietro la sfida letteraria c’è la lezione degli antichi cavalieri; il senso della prova, il coraggio, la purezza e la felicità mai raggiunta.

Ucciso dalla civiltà 
dell’inquinamento
il corso d’acqua
chiede aiuto
agli uomini
per risorgere
a continuare
ad assolvere
il suo compito