N. 3/03 d. 19/01/2003
CULTURA E LIBRI
Guido Mina Di Sospiro, italiano che vive a Miami, non è un botanico di professione. Ma leggendo il suo primo romanzo tradotto in italiano, di
grande successo in USA, Inghilterra e Irlanda, si avverte la padronanza, unita a passione, per una materia che lo ha impegnato in dodici anni di
studi e ricerche.
– LEI RACCONTA LA STORIA DELL’UMANITÀ CON LA VOCE DI UN ALBERO. PERCHE’?
Il XX Secolo ci ha allontanato dalla natura e dal creato. È stato un secolo molto ateo, privo di trascendenza. Io credo invece che nel creato ci siano
verità meravigliose. Così alla desertificazione dell’anima ha corrisposto la desertificazione del mondo.
– COME È NATA LA SCELTA COME “NARRATORE” DI UN TASSO D’IRLANDA?
Il tasso è un albero straordinario. È tecnicamente immortale, la capacità di rigenerazione costante lo mantiene allo stato di embrione. I Celti lo
consideravano il trait d’union tra questo mondo e l’ultraterreno. Inoltre, produce bacche molto velenose, ma possiede una sostanza, il taxol,
efficace anticangerogeno. Era infine la bomba atomica nel Medioevo: col tasso i Britannici costruivano archi molto lunghi e resistenti, i soli in
grado di perforare le corazze.
– A PRIMA VISTA, “L’ALBERO” SEMBREREBBE UN LIBRO PANTEISTICO…
Il messaggio del libro è di fratellanza e amore universale. E contiene diversi episodi che racchioudono in sé una simbologia profondamente cristiana.
Giulia Cerqueti